nave da crociera sul mare

La scimmia dell’assassino (ovvero l’importanza di una buona manutenzione)

Nella letteratura infantile, l’infantile è secondario.
Viene dopo la letteratura, e al limite è un di più.
È questo che cerca di far capire in tutti i modi María Teresa Andruetto, anche a rischio di fartelo uscire dal naso, nel suo Per una letteratura senza aggettivi (EquiLibri, 2014).

Questo non vuol dire che non ci siano libri che, per via di un certo sguardo o di una certa scrittura, stiano meglio di altri in mano ai giovani lettori; ma neppure significa che si possano fare sconti: il target deve essere subordinato alla qualità dell’opera.
Insomma: un buon libro per bambini deve essere innanzitutto un buon libro, e chiunque, potenzialmente, deve poterne godere, a prescindere dalla triste realtà celata negli uffici dell’anagrafe del suo Comune.
Credo che questa presa di posizione sia tanto apertamente condivisa quanto quotidianamente disattesa dal mercato editoriale.
Ci sono però delle lodevoli eccezioni. Adesso ci arriviamo.

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