“Ridde selvagge” alla finestra: letteratura per l’infanzia e bisogno di evasione

Di porte a vetri, bifore e lucernari

Arroccati alle finestre come cecchini, poeti in cerca di ispirazione o vicini di casa con manie voyeuristiche, l’isolamento casalingo ci sta portando a riempire di nuovi significati le azioni quotidiane, prima tra tutte, appunto, la contemplazione alla finestra

Ora che frequentare un parco pubblico è diventata l’ultima frontiera degli sport estremi, stare alla finestra è quel che di meglio ci si può permettere per godere del fuori, e per arricchirne l’immaginario, ci si serve della letteratura e dell’arte: fioccano sui social le finestre di Hopper a testimoniare la solitudine e l’attesa condivise, o l’iniziativa della pagina Facebook Didatticarte di pubblicare ogni giorno un dipinto diverso che ritragga tale elemento architettonico. Tra atelier di pittura, nobili arredamenti e personaggi assorti nella lettura, spicca un bambino intento a rubare un grappolo d’uva dietro una grata, opera di Lazzaro Pasini. 

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